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Marcello Giombini "Transvitaexpress"

Dal loro lancio nel 2017, Soave ha continuamente lanciato ristampe di alcuni dei più importanti dischi italiani di tutti i tempi, tra cui gioielli di Roberto Musci, Giovanni Venosta, Arturo Stàlteri, Riccardo Sinigaglia, Egisto Macchi e Giusto Pio, per citare solo un pochi.L'ultimo LP dell'etichetta, la prima ristampa di Marcello Giombini & Enzo Barbarino, LP del 1974 sorprendente ma peccaminosamente trascurato, Transvitaexpress, è tra i più sorprendenti dei loro sforzi fino ad oggi. È destinato a far cadere più di un paio di mascelle a terra.Sebbene si sappia molto poco di Enzo Barbarino, il suo co-creatore di Transvitaexpress, Marcello Giombini, è stato un compositore incredibilmente prolifico che ha lavorato principalmente nel campo della musica profana e da film, mettendo mano a centinaia di album e colonne sonore tra gli anni '50 e il anni '90.Con qualsiasi sforzo di immaginazione, Transvitaexpress è molto lontano dalla maggior parte della produzione del compositore. Il suono unico dell'album è in parte il sottoprodotto degli incontri del compositore con Barbarino, che era un poeta, che ha portato allo sviluppo di un concetto di racconto psicofonico dell'aldilà, intrecciando pratiche musicali radicalmente sperimentali con una vasta gamma di vocalizzazioni.La composizione dell'album attinge pesantemente alle tecniche della musica su nastro, integrando una vasta gamma di suoni, rumori e frammenti di parole, canzoni e ritmi in una totalità contorta che è stata filtrata attraverso processi di manipolazione elettronica. Il risultato è tra i più eclatanti e singolari sforzi di musique concrète mai emersi dall'Italia. Per tutta la durata dell'album, il materiale sonoro di Giombini assume la forma di un reportage sperimentale, alla ricerca di una sorta di "verità-disco" - una fedele ricostruzione di eventi parapsicologici - che Giombini ha descritto come a metà tra un'esperienza sonora cruda e un concettuale, sonoro viaggio in un "aldilà", radici nautiche poste nell'infanzia, reminiscenze ancestrali, superstizioni, leggende, ansie, utopie e paure.Pur in sintonia con gli sforzi che si sono sviluppati nello stesso periodo all'interno di studi come GRM, Transvitaexpress è interamente la sua bestia, coprendo una vasta gamma di terreni attraverso i suoi due lati, dall'esplicitamente musicale e stridentemente astratto, alla purezza della registrazione sul campo intervenuta con da gesti elettronici del suono, pari a a dir poco una stupefacente immersione nel suono. Tra i musicisti presenti nell'album non possiamo non citare il chitarrista Mario Molino, uno dei più grandi protagonisti della colonna sonora italiana e della musica da biblioteca.
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