Scopri i concerti in italia e in europa Milano - Torino - Bologna - Roma - Ravenna - Vienna - Paris - Firenze - Napoli - Pescara - Berlin - Padova - Budapest - Zagreb - Munich

Julius Eastman “The N****r Series”

Durante la sua vita tragicamente breve, Julius Eastman bruciò come un fuoco selvaggio. Un brillante compositore, pianista e cantante che, con contemporanei come Arthur Russell, Arnold Dreyblatt, Ellen Fullman, Rhys Chatham, Glenn Branca e numerosi altri, ha aperto la strada allo sviluppo della musica post-minimal, era tra i pochi artisti afroamericani al centro della scena musicale sperimentale di New York negli anni '70 e '80. Controverso, provocatorio e sfacciato, fu anche tra i primi artisti a portare i temi dell'etnicità e dell'identità queer nella sfera concettuale di quella scena; interventi che raramente andavano bene in un contesto prevalentemente borghese, eteronormativo e bianco. Purtroppo, ciò portò ad attacchi contro di lui da parte di importanti compositori come John Cage, un fattore che contribuì al degrado duraturo della sua eredità che ha appena iniziato a essere riparato. Sebbene nessuna delle opere della “Serie N****r” affermi esplicitamente che debbano essere eseguite al pianoforte – essendo composte da Eastman “per un numero qualsiasi di strumenti simili” – sin dal loro debutto al pianoforte da parte del compositore nel 1980, esse hanno quasi sempre caratterizzato la stessa strumentazione. Le registrazioni presenti all'interno sono le più antiche conosciute - risalgono al 1980 circa - e sono le uniche ad essere state realizzate durante la vita del compositore. Il primo di questi, "Crazy N***r", che dura circa un'ora, occupa l'intero primo LP della raccolta, ed è un vasto studio sonoro di densità sorprendente e moderazione minimalista che attraversa un meraviglioso gamma armonica e ritmica, con la sezione finale che utilizza lo stesso processo di "Spectral Canon for Conlan Nancarrow" di James Tenney, ma annotato in un modo più intuitivo. Il secondo pezzo, "Evil N****r", si lancia in avanti con una tonalità dal ritmo frenetico, muovendosi senza sforzo attraverso passaggi multi-tonalità, prima di raggiungere una conclusione di bella moderazione e note scarsamente posizionate. La terza opera della raccolta è "Gay Guerrilla", senza dubbio la più drammatica delle tre, che si pone, nelle parole della compositrice Mary Jane Leach, come «una strana chiamata alle armi, sia sacre che secolari».
Pubblicato il