A tre anni di distanza dal precedente “L'Alba Dei Morti Viventi”, i Nemesi, acquisito Moris Colombo al posto di Gilberto Valsecchi (venuto a mancare alcuni anni fa), ritornano con gli undici brani de La Sottile Linea Grossa. Il disco, proseguendo sul percorso tracciato dal precedente lavoro, si muove su sonorità nu metal/post hardcore, ricordando spesso i Linea 77 dei tempi migliori. A dare il via all'opera sono il lento crescere dell'avvolgente strumentale Fenice e il forte investire di quel panzer sonoro che è Per Non Sentirti Più. Parliamoci Chiaro, sempre potente nel sound, taglia la faccia con le sue chitarre, i suoi ritornelli e le invettive contro l'etichettamento dei generi musicali, mentre la caustica Cara Barbara (molto divertente il finale), cede spazio alla killer track Io Porto Sfiga (ottimo sia il testo che la parte strumentale) e all'altrettanto riuscita La Sottile Linea Grossa (interessante l'incrocio fra nu metal e dubstep). In sostanza, brano più riflessivo e malinconico, esplode nei ritornelli senza mai perdere di vista la componente melodica, lasciando che a proseguire siano i fiumi di rabbia di Non Ti Preoccupare e le tempeste (dentro a cui si nascondono mondi fatti di delicatezza e introversione) de Il Mare. Tu Non Sei Un Cavallo, infine, criticando con forza la società attuale, evolve su atmosfere sempre più scure e dannate, contrapponendosi al riflessivo ed emotivo scorrere della conclusiva Evasione Parte 2. Con questo secondo capitolo la band lombarda dimostra di essere maturata significativamente nel corso di questi ultimi tre anni. I testi proposti, la corposità dei brani e le scelte stilistiche fatte, convincono in ogni loro parte, lasciando ben poco spazio a delusioni o a giudizi negativi. Unica cosa su cui si consiglia di lavorare ancora, è il riuscire a svincolarsi ulteriormente dai clichè nu metal e dalle somiglianze con band quali i Linea 77. www.nemesiband.com